Plinio Nomellini (Livorno, 1866 – Firenze, 1943) frequentò negli anni 1883 e 1884 la scuola comunale di Arti e Mestieri a Livorno e i corsi di disegno di Natale Betti, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove insegnava Giovanni Fattori, frequentò i macchiaioli Silvestro Lega e Telemaco Signorini.

Nel 1890 si trasferì a Genova e vi rimase fino al 1902. Partecipò alla Promotrice Genovese e fu l’animatore principale in quel periodo della pittura genovese. Attorno a lui si formò il gruppo di Albaro (Giuseppe Sacheri, Eugenio Olivari, Angelo Balbi, Edoardo De Albertis, Angelo Vernazza) che condivise un’impostazione artistica innovatrice.

Nel 1894 fu arrestato e processato per partecipazione a riunioni anarchiche, in quello che fu detto il “processo pallone”, in quanto montatura ideata dal questore Sironi. A testimoniare in difesa di Nomellini, indagato per la sua amicizia con l’anarchico Luca Galleani, venne Telemaco Signorini. Nel periodo della sua prigionia l’artista eseguì alcuni disegni aventi come soggetto i carcerati nelle carceri di Sant’Andrea.

Partecipò all’Esposizione di Torino nel 1898 e dal 1899 regolarmente alla Biennale di Venezia.

Nel 1902 lasciò Genova per trasferirsi a Torre del Lago dove frequentò Giacomo Puccini, Galileo Chini, Eleonora Duse, Grazia Deledda, Gabriele D’Annunzio. Nel1907 allestì la sala alla Biennale di Venezia “L’arte del sogno” con Chini, Gaetano Previati e De Albertis.

Nel 1919 si trasferì definitivamente a Firenze. Dal 1939 al 1943 fino alla morte nel 1943 fu presidente del Gruppo Labronico.

Negli anni venti aderì al Fascismo. Ciò si ripercosse nella sua attività pittorica: ad esempio, il dipinto Incipit nova aetas (Museo civico Giovanni Fattori di Livorno) rappresenta la venuta a Firenze delle camicie nere.

Sue opere si trovano nelle Gallerie d’arte moderna di Firenze, di Genova, di Milano, di Palermo, Giannoni di Novara, di Roma, Revoltella di Trieste, di Venezia, alla Camera di commercio di Genova, all’Accademia di Ravenna. A Livorno, numerosi dipinti sono conservati nel Museo civico Giovanni Fattori, mentre un’Annunciazione è ospitata nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio (Palazzo della Dogana).

Nomellini realizzò anche numerosi cartelloni pubblicitari. Tra i più importanti è possibile ricordare quelli per l’ Olio Sasso (1908), e quelli per l’inaugurazione dei monumenti a Giuseppe Garibaldi a Sanremo (1908) e alla Spedizione dei Mille a Genova (1915).