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Gioconda, (2017) un nuovo libro di Roberto Manescalchi

La presentazione del libro ‘Gioconda’ di Roberto Manescalchi, in sede di Presidenza del Consiglio della Regione Toscana è l’occasione per l’autore di illustrare alla stampa la clamorosa scoperta dell’identificazione del volto di Lisa Gherardini in due monocromi affrescati da un allievo di Leonardo e, più precisamente, Morto da Feltre.

Di Morto da Feltre e delle sue Grottesche ci aveva già resi edotti Giorgio Vasari, ma nel 2004 le stesse furono scoperte da Roberto Manescalchi che ne diede subito conto ne Bollettino degli Ingegneri della Toscana del mese di ottobre del medesimo anno. Unitamente al reperimento di tracce di affreschi che rimandavano con forza ed evidenza all’atelier di Leonardo la scoperta delle grottesche ebbe poi una grandissima diffusione mediatica. Se ne occuparono praticamente tutti… ricordiamo, tra le oltre mille testate, il New York Time e la prestigiosa rivista di settore Apollo con un articolo di Carmen Bambach curatrice del Metropolitan Museum di New York.

Oggi, a distanza di 13 anni, Roberto Manescalchi ha evidenziato la perfetta corrispondenza tra i volti dipinti nelle grottesche e quello della Gioconda del Louvre. Un allievo di Leonardo ha quindi ritratto la stessa modella servita al dipinto più bello del mondo.
All’interno dell’Annunziata fiorentina, nella cella di Maestro Valerio (alto prelato committente del decoro del ‘Morto’ -sempre secondo Vasari-) poteva esserci solo Lisa Gherardini del Giocondo. Moglie di Francesco del Giocondo mercante fiorentino che dei Serviti dell’Annunziata fu (risulta da molti documenti) cambiavalute e fornitore di paramenti sacri.
Siccome c’è, come ha carattere di assoluta evidenza nei numerosi elaborati pubblicati, la perfetta identità tra i sembianti dipinti dal Morto e la Gioconda del Louvre oggi possiamo affermare con assoluta certezza il come la donna ritratta da Leonardo sia Lisa Gherardini del Giocondo. La certezza che mancava e la Gioconda che mancava… il libro che avete sempre sognato sulla’ icona per eccellenza della pittura del mondo occidentale.

 

 

Studi sulla battaglia di Anghiari

Cartella di due litografie e una incisione di Franco Alessandrini. 

Il testo di presentazione della cartella  include anche un interessante studio su La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci.

Per acquistare la cartella rivolgersi al 392 60 41 063.

15.00

battaglianghiari

Pagine Nuove 3: ‘Leonardo all’Annunziata’ e ‘La Madonna del parto’

Articoli:

– Leonardo all’Annunziata
– Michelozzo di Bartolomeo ‘La Scala dei servi di Maria’
– La Foresteria del Convento della SS. Annunziata
– Le grottesche del Morto
– Affresco alla luce della teoria della prospettiva dei colori di Leonardo e altro ancora
– La Madonna del parto

ISBN: 978-8895450216   ISSN: 1971-8845
Pagine: 94

di Maria Carchio, Alessandro del Meglio, Roberto Manescalchi, Pierpaolo Tofanelli

 Il volume di impernia su due lavori distinti, ossia:

Leonardo all’Annunziata

Nel corso di alcuni anni di studio l’analisi degli spazi di interconnessione fra gli ambienti del convento della SS. Annunziata e dell’Istituto Geografico Militare ha permesso di evidenziare e comprendere strutture ed opere d’arte appartenenti ad epoche che vanno dal rinascimento al barocco; in particolare: una scala “dimenticata” di Michelozzo di Bartolommeo che, in origine, rappresentava il più importante collegamento tra i corpi di fabbrica conventuali in prossimità del fronte occidentale del complesso; la foresteria laica del convento in cui, nell’anno 1500, fu ospitato Leonardo da Vinci, che qui dipinse il cartone della S. Anna, la Madonna dei fusi e, probabilmente, iniziò il ritratto di Monna Lisa; tracce di affreschi di bottega di Leonardo, se non di Leonardo medesimo; due grottesche di Morto da Feltre ritrovate in una parete di un “vano tecnico” (soffitta), che è quello che resta, dopo l’intervento dell’architetto granducale Antonio Ferri, della probabile cella/abitazione del «Maestro Valerio» citato dal Vasari.

La Madonna del Parto

L’autore analizza qui uno dei più noti capolavori di Piero della Francesca, tanto che riesce a carpire alcuni segni lasciati ben visibili dal grande maestro del Rinascimento … Piero dà senso e precisione allo svolgersi della tenda-cielo sovrastante la Madonna ad opera degli angeli, se si considera il fondo di questa, disegnato in bugnati che, disposti per altezza in dieci file, si numerano orizzontalmente in diciotto: quindi centottanta come i giorni di sei mesi o forse come lo scorrere di dodici ore e, più precisamente, come i gradi del triangolo, del semicerchio e dello svolgersi della metà del percorso circolare del tempo dell’anno o del giorno. Un orologio, un incredibile orologio! I centottanta bugnati potrebbero essere quindi lo scorrere del tempo di dodici ore, da un’alba al tramonto, oppure il tempo di sei mesi, cosa più probabile visti i colori. Gli angeli non rappresenterebbero vagamente la primavera e l’autunno ma, con più precisione, i rispettivi coluri equinoziali, cioè il momento preciso dell’inizio stagionale, e come coluri sono rappresentati i due pezzi di trave: cioè perpendicolari alla tangente del punto del semicerchio segnato dalle mani alte che “svolgono” la tenda.

25.00

PN3

Leonardo all’Annunziata

Tracce d’antichità del convento della SS. Annunziata nei locali dell’Istituto Geografico Militare.

In collaborazione con Alessandro del Meglio
testi di: Maria Carchio, Eugenio Casalini, Michele Corrado, Alessandro del Meglio, Roberto Manescalchi, Elio Ruggiano

Istituto Geografico Militare

leonardoannunziata