Modigliani da bere. Commerci, studi, smerci, liquori, film e polemiche artistiche al mercato dell’Est
“…Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio
Che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco
Che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto
Che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò”
Angelo Branduardi
In ebraico era un brano ispirato alla narrazione della Pasqua e racconta di un capretto che ricorda l’agnello con il cui sangue gli israeliti marchiarono le loro porte per salvare i loro primogeniti dallo sterminio. Il brano, infatti, sembra essere liberamente ispirato al canto pasquale ebraico del Chad Gadya. Un testo che viene recitato al termine della Haggadah shel Pesach (Narrazione della Pasqua) durante la cena pasquale.
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: “…Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto”. (Es 12,1-17.29-34)…
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